La Dottrina Segreta
”Nel Mondo dell’essere, il Punto Unico fertilizza la Linea, la Matrice Vergine del Cosmo [lo zero a forma d’uovo]; e dalla Madre Immacolata nasce la Forma che combina tutte le forme”.
Prajâpati è chiamato il primo maschio procreatore e “il marito di sua madre”.
Questo ci dà la chiave per tutti i successivi “Figli Divini” nati da “Madri Immacolate”.
A ciò il Signore rispose: “La Mente (è superiore)”. Ma la Parola replicò al Sé dell’Essere: “In verità, io soddisfo i tuoi desideri”, volendo dire con ciò che, mediante la Parola, egli raggiungeva ciò che desiderava. Allora i1 Sé aggiunse che vi sono due Menti, quella “mobile” e quella “immobile”.
“Quella immobile è con me”, egli disse, “e quella mobile è sotto il tuo dominio” (cioè, della Parola) sul piano della materia. A quella tu sei superiore”.
Ma poiché, o Essere leggiadro, tu sei venuto personalmente a parlarmi (nel modo che facesti e cioè fieramente), perciò, o Sarasvatî, tu non parlerai mai dopo l’esalazione (difficile). La dea Parola (Sarasvatî, una forma o aspetto posteriore di Vâch;
e anche la dea dell’insegnamento segreto o Sapienza Esoterica), in verità, dimora sempre fra il Prâna e l’Apâna.
Ma, o nobile essere, andando con il vento di Apâna (aria vitale) per quanto sospinta.... senza il Prâna (respiro espirato) essa corse da Prajâpati (Brahmâ) dicendo: “Sia come ti piace, venerabile Signore!”
Allora Prâna apparve nuovamente nutrendo la Parola. E quindi la Parola non parla mai dopo (è difficile) l’esalazione.
Essa è sempre rumorosa o silenziosa. Di queste due, quella silenziosa è superiore a quella rumorosa (la Parola)... la Parola che è prodotta nel corpo per mezzo del Prâna e che procede quindi (è trasformata) in Apâna, essendo poi assimilata con l’Udâna (gli organi fisici della Parola)... dimora al fine nel Samâna (“nell’ombelico sotto forma di suono, quale causa materiale di tutte le parole”, dice Arjuna Mishra).
Così parlò la Parola. Quindi la Mente si distingue per la sua immobilità e la dea (Parola) per la sua mobilità.
La suddetta allegoria si trova alla radice della legge occulta che prescrive il silenzio sulla conoscenza di certe cose segrete ed invisibili, percepibili soltanto alla mente spirituale (il sesto senso); e che non possono essere espresse mediante la parola “rumorosa” o pronunciata.
// Estratto da -La Dottrina Segreta-
H.P. Blavatsky
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